5.11.08

Il padrone del mondo


Era complesso e semplice come la vita: semplice nell'essenza, complesso nella creatività. Ma la prova suprema della sua straordinaria missione era rivelata in quel messaggio immortale. Non si poteva aggiungere una sola parola a ciò che lui aveva generato: le linee direttive più divergenti, infatti, convergevano in lui, punto di partenza e punto d'arrivo. Nessuno ancora pensava se egli avrebbe dato o no prova della sua immortalità; sarebbe stato certamente positivo se la vita avesse rivelato in lui il suo sommo segreto: ma non era poi così necessario. Il suo spirito, infatti, riempiva il mondo: l'individuo non era più distinto dai suoi simili e la morte era da ritenersi come un increspamento che si produce qua e là sul placido mare.

Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo

1 commento:

cuiscarpettdaverniis ha detto...

eccheè? ecchevordì? è il ritratto del messia? dell'anticristo? spiegati. io quel benson l'ho sempre visto in cusl e lì l'ho lasciato...