
“Che altro è vivere felicemente se non possedere qualcosa di eterno, conoscendolo? Nessun bene si conosce perfettamente se non lo si ama perfettamente”
S. Agostino, Diverse questioni 35, 2
(est) vir qui adest
Queste anestesie totali non possono essere permanenti, hanno un limite. Per questo la sofferenza non è evitabile, la sofferenza indica la fine di una anestesia totale. Attraverso queste circostanze il Mistero ci vuole educare alla nostra verità, alla coscienza per cui siamo fatti, non ci lascia andare verso il niente, per una passione per la nostra vita come il segno più potente della sua tenerezza.
appunti Esercizi Fraternità di Comunione e Liberazione 2009
Al solito le parole del Papa vengono tolte dal contesto, volutamente distorte e polemicamente affrontate per ridicolizzarne l’autorità e per evitare la fatica di mettersi in discussione: invece cade nel vuoto l’invito ad un lavoro educativo culturale e caritativo di cui la Chiesa è promotrice in nome dell’Incarnazione.
Domanda: Santità, tra i molti mali che travagliano l’Africa, vi è anche e in particolare quello della diffusione dell’Aids. La posizione della Chiesa cattolica sul modo di lottare contro di esso viene spesso considerata non realistica e non efficace. Lei affronterà questo tema, durante il viaggio? Très Saint Père, Vous serait-il possible de répondre en français à cette question?
Papa: Io direi il contrario: penso che la realtà più efficiente, più presente sul fronte della lotta contro l’Aids sia proprio la Chiesa cattolica, con i suoi movimenti, con le sue diverse realtà. Penso alla Comunità di Sant’Egidio che fa tanto, visibilmente e anche invisibilmente, per la lotta contro l’Aids, ai Camilliani, a tutte le Suore che sono a disposizione dei malati … Direi che non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprattutto per le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinunce personali, ad essere con i sofferenti. E questi sono i fattori che aiutano e che portano visibili progressi. Perciò, direi questa nostra duplice forza di rinnovare l’uomo interiormente, di dare forza spirituale e umana per un comportamento giusto nei confronti del proprio corpo e di quello dell’altro, e questa capacità di soffrire con i sofferenti, di rimanere presente nelle situazioni di prova. Mi sembra che questa sia la giusta risposta, e la Chiesa fa questo e così offre un contributo grandissimo ed importante. Ringraziamo tutti coloro che lo fanno.
Anche questa sera ci siamo visti alla Pizzeria del Sole. Un bel posto, nuovo per di più, dove la gente ama ritrovarsi e dove famiglie numerose di cui non credevo più l'esistenza si fanno largo fra i tavolini buttando gli occhi sui cannoli ben ordinati nei vassoi. Nell'aria la fragranza della pizza e un gaio brusìo sovrasta la musica dei televisori. "Un'abbondante con doppia mozzarella! Anzi una maxi con salame piccante!" E i camerieri scivolano veloci con bottiglie e lattine in mano ammiccando ai clienti con fare professionale. Solo la lampada con quel grosso sole sembra seguire un altro ritmo, quasi fosse da un'altra parte come chi fissa con sguardo perso fuori da un finestrino appannato. Si illumina. Poi lentamente si smorza fino a morire; e poi di nuovo impercettibilmente riprende colore. La pizza è arrivata. Bella, fumante, rigata da fili d'olio verde. Ci buttiamo sul cibo come se non mangiassimo da vent'anni, mentre alcune ragazze ben truccate dietro di noi ridono in continuazione, festeggiando un amico di cui non ricordano il nome. "Eluana è morta" appare sul muto televisore. "Certo che è prorpio un bel posto, e si mangia anche bene!" La lampada continua a pulsare lentamente quasi cercando di rallentare quel vortice di sudore e succhi gastrici. Nel tavolo accanto al nostro c'è una famiglia del sud con la nonna a capotavola che si versa qualcosa nel bicchiere con fare volgare. Mentre tutti masticano rumorosamente sopra i piatti, quella che sembra essere la madre ha invece il piatto vuoto. Silenziosa fissa lo schermo appeso al muro di stucco arancione. "Eluana è morta". “Ma allora era viva” – sussurra - e gli occhi cominciano a farsi rossi e di vetro, come quel sole elettrico sospeso sui tavoli…