27.2.08
Ferrara esita...
Dal Foglio di oggi:
Di tutto questo sono convinto, però esito. La fase finale è la più dura, la più obliqua, la meno semplice da percorrere. Confessarlo è necessario per me, un impolitico. Sapere come la pensate è urgente. A me, personalmente, non importa l’ipotesi di un insuccesso. Penso che sarebbe un mio insuccesso e basta. E che tutto il resto, lo sforzo di dire qualcosa di significativo intorno all’indifferentismo occidentale, riprenderebbe il giorno dopo senza umiliazione e senza vanto. Sono stato nel collegio del Mugello, contro un magistrato che allora era più popolare di Maradona e che si presentava in un luogo politico in cui un suo sconosciuto predecessore aveva avuto il settanta per cento dei voti, che quel magistrato ha rimesso nel suo sacco vittorioso senza sforzo. Però ho ancora uno scrupolo, un tentennamento. Se mi farete sapere che ne pensate, ve ne sarò grato. Venerdì depositiamo il simbolo.
La legge della vita
Tratto da "Ricomincio da capo" di Harold Ramis con Bill Murray.
Film paradossale che racconta il segreto paradosso della vita:
Forse che fine della vita è vivere? Forse che i figli di Dio resteranno con fermi piedi su questa miserabile terra? Non vivere, ma morire (...) e dare in letizia ciò che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna!(...) Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data?
Paul Claudel - Annuncio a Maria
25.2.08
Benedetta laicità
dall'Allocuzione di Benedetto XVI - Università degli Studi "La Sapienza"
Roma, Gennaio 2008
21.2.08
Niente guerre per la vita ma solo testimonianza
Qui di seguito l'articolo di Giorgio Vittadini (presidente Fondazione per la Sussidiarietà) apparso oggi su "Il Giornale". Una presa di distanza dalla mobilitazione dei Foglianti o semplicemente un consiglio per coloro che si vogliono unire alla battaglia?
20.2.08
Un amabile (seppur breve) botta e risposta
Donne in galera. Il ritorno delle mammane. Clima di terrore e violenza. Altre idee? Si, il copyright della moratoria, furbacchione di un Ferrara....
Commentando l’articolo "il piccolo Ferrara"
G: Grazie Flavia, per fortuna che ci sono giornalisti come te che puntano subito al cuore del problema senza ideologia e senza attacchi alle persone. Affezionatissimo.
F: Giovanni, a che cosa devo quest'ironia stavolta?
G: Lo sapevo che non l'avresti capita...
F: Giovanni, ho molti limiti, lo so, spiegamela se vuoi
G: Quando farai un articolo sulle ragioni che hanno mosso Massimiliano Musso, Giuliano Ferrara e altre migliaia di persone alla proposta di moratoria per l'aborto, te la spiegherai da sola. Limitatissimo.
18.2.08
L'arte del ragionare/2
Ecco un altro capolavoro di ragionevolezza dell'elefantino da vedere e rivedere. La frase più bella riferita ai leader del Pdl: "Farei anche il loro autista per avere l'apparentamento". In alcuni passagi tornano alla memoria le parole di G.K. Chesterton in "Eretici" del 1905:
Il video non è più disponibile. Peccato
P.S. Se qualcuno volesse vedere come si vive con il morbo di Klinefelter può andare sul sito:
www.klinefelter.it
16.2.08
13.2.08
Ecco la lista per la grande moratoria
"[...] Il fatto è vedo una sproporzione tra la grandezza e la possibile pervasività culturale di ciò che si è mosso e si muove dietro la richiesta di moratoria per l’aborto e la sua eventuale declinazione nei termini di un partito politico, il quale, per quanto sui generis sarebbe pur sempre un “partito”. Io credo invece, caro direttore, che in questo momento bisogna insistere nella battaglia culturale, fare pressione su tutti gli schieramenti politici, affinché comprendendo che non stiamo scherzando, che su questi temi saremo sempre lì a incalzarli con la determinazione, a tratti feroce, che lei ha saputo dimostrare in questi anni. Sono certo che raccoglieremmo di più, senza offrire alibi a coloro, purtroppo ci sono anche quelli, , che se ci vedessero, poniamo, nello schieramento di centrodestra liquiderebbero tutto come una perfida manovra politica, magari orchestrata da Berlusconi. Tutto ciò può apparire per certi versi deprimente, però l’Italia è così. E siccome il movimento della moratoria sta diventando mondiale, teniamo gli occhi a quest’altezza, continuiamo questa grande battaglia e lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti. Con la stima di sempre.
Pensiero di un mio magnifico collaboratore: “Io invece sono sempre più convinto che una cosa, per diventare trasversale o bipartisan ha prima bisogno di esser di parte, di avere una parte che se ne faccia carico, pena l’inefficacia”. Sono d’accordo con questo mio collaboratore, caro e sincero professor Belardinelli. Non c’è separazione fra l’impegno culturale e civile, che continua come prima, e la testimonianza delle nostre idee portata senza eccessi e senza albagia nella contesa elettorale. Non cambia niente di niente, solo si aggiunge qualcosa che non può che avere successo. La ringrazio per il sostegno e per la sua schiettezza.
Annalena la sconsiderata
11.2.08
Into the wild
Non l’amore, i soldi, la fama. Non la giustizia o la fede, non una famiglia. Datemi la verità.
Un gran film, finalmente. Sean Penn racconta un viaggio, che come tutti i grandi e piccoli viaggi è una vita intera. La storia di un’apparente fuga dal mondo e dalla società umanamente corrotta si rivela essere invece l’epopea di un uomo che, tentando di spogliarsi della menzogna che lo soffoca, si immerge nella ricerca di un senso che possa colmare la sua ansia di verità. Quest’avventura trova il suo spazio nella natura sterminata americana e non per una facile rivalsa ecologista (giudizi da giornale mediocre a vocabolario ridotto), ma per la promessa buona che il mondo creato porta dentro di sé. Come dice Gerard Manley Hopkins:
e tutto è arso dal traffico; consunto, macchiato dalla fatica;
e porta il sudicio dell’uomo, e tramanda l’odore dell’uomo:
il suolo
E, malgrado tutto questo, natura non è mai esaurita;
là, nel profondo delle cose, vive la più cara freschezza:
e benché le ultime luci siano scomparse dall’occidente oscuro,
oh!, il mio mattino sorge al bruno orlo dell’oriente.
L’acuto dramma di quest’uomo realmente esistito (Christopher McCandless) è teneramente accompagnato dalla voce di Eddie Vedder che ruvida modella pianure e montagne, come un aratro che ferisce la gelida terra perché il seme possa dare il suo frutto.