24.1.08

Un amabile botta e risposta / 2

Oggi ho avuto il piacere di un nuovo dialogo, non serrato, con Flavia Amabile sulla sua rubrica "Diritto di cronaca" sul sito de La Stampa. Questa volta la verità è venuta fuori.

Commentando l'articolo "Il Tar e la fecondazione"

G: Gent. sig.ra Amabile, prima di commentare il suo articolo, potrebbe dirmi cosa intende lei per vita umana, o quando secondo lei questa comincia a definirsi tale? E' una verità che non può essere data per scontata in un dialogo su questi temi. Per adesso dico solo che il bastione cattolico dell'integralismo scientifico e il ciellino Formigoni con le sue ridicole linee guida, mi sembra stiano solo tentando di difendere il più innocente delle vittime degli ultimi decenni. Sa di chi sto parlando. Cordialmente.

F: Caro Giovanni, il ciellino Formigoni dovrebbe sapere che in Italia esiste una legge che regola l'aborto e che funziona molto bene. E' inutile creare ulteriori confusioni e sovrapposizioni in una materia già di per sè così delicata

G: Su, Flavia, risponda alla mia domanda. Saluti.

F: Giovanni, ma lei lo sa quali sono le regole dei blog? Io scrivo un post e scelgo un argomento, le persone commentano quell'argomento, altrimenti sono off-topic. Lei in questo momento è scorretto proprio come il suo presidente che non sta alle regole vigenti in tutt'Italia e pretende di farne di sue, anche con strani codicilli insieriti in regolamenti cimiteriali per introdurre l'obbligo del funerale per i feti. Giovani stare alle regole è la base della convivenza civile. E allora stia alle regole. Poi, quando deciderà di accettarle potremo discutere anche della vita e le dirò la mia posizione che la sorprenderà non poco.

G: Flavia, stia tranquilla. Rispetto le regole. Ho solo fatto una domanda di chiarimento sul tema affrontato. Parlare di aborto, 194, linne guida ecc. senza definire se l'innominabile è vita umana o no, non mi sembra infrangere le regole, bensì approfondire il tema. Detto questo, mi sorprenda.

F: Giovanni, continua a non rispettare le regole. qui non si discute di quando inizi la vita. qui si sta discutendo di qualcosa di diverso.

G: Gentile Flavia, provo a stare alle regole. Formigoni è stato eletto democraticamente e la possibilità di redigere linee guida come quelle da lei citate è frutto anch’essa di una decisione presa in sede parlamentare. Se le linee guida non fossero leggi, dovremmo anche lasciare annegare nei rifiuti la regione Campania. In questo caso il tema riguarda un altro tipo di rifiuto, il concepito, che si è dimostrato scientificamente poter sopravvivere anche prima delle 23 settimane. Ma forse il concepito non ha diritto di nascere…Le diagnosi pre-natali spesso sono fallibili, ma anche si fossero sicure al 100% giustificherebbero la soppressione di una vita? Ma forse il concepito non ha diritto di nascere…Nella fecondazione assistita sui tre (troppo pochi) concepiti messi i provetta, solo uno ha il diritto di nascere. Ma forse gli altri due non hanno diritto di nascere…L’articolo 32 della Costituzione parla di tutela della salute e non si capisce perché debba essere applicato solo per la madre e non per il concepito. Ma forse il concepito non ha diritto di nascere…Norberto Bobbio, parlando di diritti della donna e della società in questa faccenda dell’aborto considerava “innanzitutto il diritto fondamentale del concepito, quel diritto di nascita sul quale, secondo me, non si può transigere. È lo stesso diritto in nome del quale sono contrario alla pena di morte.” Lei pensa che il concepito abbia diritto di nascere?

F: Giovanni ha impiegato quasi quattro ore per scrivere questa sua accorata risposta, evidentemente ha avuto bisogno di documentarsi... Bene, vedo che lei parte dal presupposto che una madre decida per suo capriccio di abortire o di non procedere all'impianto. Il concepito ha il diritto di nascere ma la madre ha il diritto di decidere se farlo nascere in alcuni casi specifici. La presenza di malattie gravi nel concepito è una di queste cause che ritengo giustissime. Lei lo vorrebbe un bimbo malato? Con la sindrome di Down? O con una delle tante malattie che la scienza ci permette finalmente di riscontrare prima della nascita? Io non lo vorrei, glielo dico subito. E non è eugenetica questa. Sono contraria non dico alla selezione per avere gli occhi azzurri ma anche a quella sul sesso. Quando ho avuto i miei figli ho evitato accuratamente di sapere se si trattava di maschio o femmina prima della nascita. Come spesso accade nelle società civili, ci troviamo davanti a due diritti in conflitto, quello del concepito e quello della mamma. Io non mi sento di difendere quello del concepito, lei conosce tanti genitori di figli malati, felici di esserlo per difendere la vita a qualunque costo? Io ne conosco tanti di questi genitori che faticano a tirare avanti, che elemosinano tre ore di assistenza ai servizi sociali locali per avere tre ore di tregua. Ne conosco di tanti con figli che urlano dalla mattina alla sera, che si autodistruggono e distruggono. Salviamo una vita e distruggiamo una famiglia intera quando possiamo evitarlo?

G: Grazie. E' stata chiarissima: abbia però la carità di chiamare le cose con il loro nome. La sua posizione è eugenetica, non abbia paura a dirlo. Faciliti il dialogo. L'aborto è un omicidio necessario al benessere: lo scriva in grassetto senza argomentare presunte ingerenze, interessi vaticani e altre balle. Sappia però dove porta questa facile cultura della morte (anche se dovremmo saperlo). Il mio invito per il 2 febbraio è ancora valido. Alla prossima.

F: Giovanni: facile cultura della morte??????????????

G: Già già. Lei come chiama altrimenti l'omicidio necessario al benessere, normato per legge?

F: giovanni, il mondo va avanti da un po' di anni a questa parte. lei è disposto a rinunciare al suo telefonino, al computer con cui sta interloquendo con questo blog, al suo blog, al suo riscaldamento, e all'intera sua vita? non penso. il mondo va avanti e noi on possiamo farci nulla se non provare a fare in modo che gli uomini facciano il minor male possibile agli altri, su questo sono d'accordo. ma a una donna che sta per imbottirsi di ormoni, devastando il proprio corpo, la propria salute mentale e fisica, che sta sacrificando per il proprio futuro figlio un pezzo determinante di sè, ecco a quella donna io lascerei il diritto di non fare tutto questo per un figlio down o malato di chissà cos'altro ancora. lei si è mai imbottito di ormoni giovanni per avere un figlio? sa che cosa significa per una donna?

G: Flavia, evidentemente non mi sono mai imbottito di ormoni per avere un figlio e non condanno le donne, ma sento di poter dire che il "figlio a tutti i costi" non giustifichi la soppressione di altri concepiti innocenti. Le consiglio, lasciando da parte i pregiudizi, la lettura del libro del Foglio "Fate l'amore e non l'aborto".

F: giovanni, l'ho letto quel libro...

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