22.1.08

Un amabile botta e risposta / 1

Ieri mi sono buttato nel blog di Flavia Amabile in un dialogo serrato sulla questione del papa alla Sapienza. Le sue argomentazioni sono un pò limitate e la questione di fondo alla fine è sempre la stessa: il problema della verità.

Vedi l'articolo di F. Amabile "Tutti all'angelus politico"

G: Cara Flavia, sarebbe stato bello che il discorso del papa si delineasse in linee guida per la didattica. Vorrei rileggere con lei questo passo dell'allocuzione: "L'uomo vuole conoscere - vuole verità. Verità è innanzitutto una cosa del vedere, del comprendere, della theoría, come la chiama la tradizione greca. Ma la verità non è mai soltanto teorica. Agostino, nel porre una correlazione tra le Beatitudini del Discorso della Montagna e i doni dello Spirito menzionati in Isaia 11, ha
affermato una reciprocità tra "scientia" e "tristitia": il semplice sapere, dice, rende tristi. E di fatto - chi vede e apprende soltanto tutto ciò che avviene nel mondo, finisce per diventare triste." Le chiedo con sincerità: perchè si inasprisce tanto di fronte a quest'uomo e alle sue parole di così profonda ragionevolezza?

F: Giovanni, non mi inasprisco io. E' l'ingerenza della Chiesa nella vita politica italiana ad aver raggiunto livelli superiori a quelli di qualsiasi altro Paese al mondo, fatta eccezione per le Repubbliche islamiche. Sono i fatti che contano. sulle parole siamo d'accordo. anche io vado alla ricerca della verità. è il mio lavoro.

G: Scusi la mia insistenza, ma visto che lei dedica tutta la sua vita alla ricerca della verità, mi potrà confermare che le posizioni in campo nel dibattito attuale non hanno tutte lo stesso peso e lo stesso valore. Nel momento in cui una di queste voci ha un largo consenso e come prima preoccupazione ha proprio la ricerca della verità, io sarei contento se riscuotesse un certo interesse nei vari ambiti del confronto culturale, non le pare? Cordialmente.

F: Giovanni, non ho mai sostenuto che il Papa non dovesse andare a parlare all'università se è a questo che si riferisce

G: Mi riferivo alla sua affermazione: "E' l'ingerenza della Chiesa nella vita politica italiana ad aver raggiunto livelli superiori a quelli di qualsiasi altro Paese al mondo, fatta eccezione per le Repubbliche islamiche".

F: giovanni, è così. Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Spagna, per non parlare di tutti i paesi del Nord Europa, dell'Australia,e molti altri ancora, la fede ha un suo posto e lo Stato ne ha un altro. Le autorità religiose parlano nelle chiese, i politici in Parlamento. Solo nelle repubbliche islamiche la Sharia è legge

G: Insisto con delicatezza. Non mi ha ancora risposto al primo commento. Aspetto fiducioso.

F: giovanni, evidentemente non capisco. mi ha detto a quale frase si riferiva e le ho risposto. Rispetto al suo primo commento le posso dire che sarei anche io contenta che una voce che abbia larghi consensi e come prima preoccupazione abbia proprio la ricerca della verità, riscuotesse un certo interesse nei vari ambiti del confronto culturale. Ho detto il contrario?

G: Provo a spiegarmi nuovamente. La voce di cui parlavo era evidentemente quella del papa, soprattutto rispetto alle ultime dichiarazioni nell'allocuzione del 17 gennaio. Mi dice quindi che anche lei è contenta che a questa voce vengano lasciati ampi spazi per potersi esprimere?

F: giovanni gliel'ho già detto, certo che sono contenta. mi auguro che siano lasciati a tutti ampi spazi

G: Mi scusi, ma è una questione che mi sta molto a cuore. Mi può spiegare qual'è la differenza fra avere ampi spazi per potersi esprimere ed essere ingerenti nei confronti della politica?

F: giovanni, le leggi sono la differenza, il chiedere ai parlamentari di comportarsi secondo la coscienza cattolica indipendentemente da quello che la maggioranza di un Paese chiede

G: Riassumo: lei dice che non è inasprita nei confronti del papa e che anche lei lavora per ricercare la verità; è a favore del discorso alla sapienza, e se questa voce riscuote interesse è giusto che abbia ampi spazi per esprimersi. Però se a interessarsi di questa voce sono gli uomini che hanno il compito di fare le leggi, allora siamo di fronte a un caso di ingerenza della chiesa. Domanda: quindi lei è solo un po' infastidita, senza inasprirsi, dal fatto che la chiesa interessi ancora a qualcuno?

F: giovanni, le posso dire che il suo tono è l'unica cosa davvero 'inasprente'? Senza offesa, per carità! Esprimo opinioni, vi do spazio per esprimere le vostre. Sarebbe bello se fosse sempre così. Per tornare al suo punzecchiamento: l'ingerenza della Chiesa si ha quando il papa invita i politici ad agire secondo la fede cattolica e quei politici calpestano i patti siglati al momento di andare al governo in nome della loro fede.

G: Mi perdoni se l'ho inasprita in questa uggiosa giornata di gennaio, ma il tema è veramente interessante e io sono fatto così. C'è qualcosa che continua a non tornarmi: il papa cerca la verità; lei cerca la verità e io pure. Visto che per i cattolici la fede è il compiersi della ragione nella verità, perchè non vede possibile un lavoro appassionato e comune in questa ricerca?

F: giovanni, perché il problema è che la verità non esiste, ognuno ha la propria

G: Allora perchè la ricerca?

F: giovanni, perché no? lei non ha voglia di cercare la sua verità, mi sembra di sì.

G: La ricerco perchè so che c'è ed è buona per tutti: altrimenti come sarebbe possibile continuare in quest'avventura sapendo che la meta non c'è? Oppure come sarebbe possibile una convivenza civile senza un denominatore comune ad ogni uomo? Sarebbe una giungla in cui vige la legge del più forte. Se lei sta a Milano, mi piacerebbe molto invitarla ad un incontro sul tema. Che ne dice?

F: Giovanni, mi perdoni sono dovuta correre a Napoli per occuparmi di rifiuti e non ho potuto rispondere al suo gentile invito :))) comunque abito a roma

G: Se percaso passa dalla vera capitale, il 2 febbraio al Teatro dei Salesiani in via Tonale 19 ci sarà l'incontro di presentazione del libro di don Luigi Giussani "Si può vivere così" in cui si affronta anche il rapporto fra ragione, fede e verità. Un saluto.

Arch. Giovanni Fasani

3 commenti:

fa ha detto...

non sapevo di star conducendo un 'dialogo serrato' e siccome io sul mio blog ci metto la faccia e il nome, forse sarebbe corretto fare altrettanto quando si organizzano queste interessanti conversazioni.
in ogni caso anche rileggendolo non mi sembra di aver espresso argomentazioni 'limitate', rispondevo solo alle sue che - devo dirLe con grande sincerità - non mi sembra che avessero un respiro cosmico...

ps: ha dimenticato un'ultima risposta

Giovanni Fasani ha detto...

Che tempismo! La sua dedizione alla verità è invidiabile. Provvedo subito.

Arch. Giovanni Fasani

Giovanni Fasani ha detto...

Eccomi. Un'annotazione, anzi due. La prima è che non mi aspettavo sinceramente una sua partecipazione così viva e me ne scuso. La seconda è rispetto alla sua "limitatezza" di cui parlavo. Essa consiste nel ridurre il problema della verità, su cui mi confronterò finchè respiro, alla questione un po' ideologica dell'ingerenza della chiesa nella vita pubblica. L'incontro a cui la invitavo era un'occasione interessante. Ci vediamo sul suo blog! (non so se avrò ancora il tempo di fare così tanti post: potrebbero licenziarmi). Cordialmente.