17.12.08

saggezza hollywoodiana




"Non bisogna mai contraddire una donna.
Basta aspettare: lo farà da sola"


Humphrey Bogart

12.12.08

Busillis

Oggi ancora una volta ho sentito esclamare da un collega: "Guarda che bello! Sembra finto..." (ovvero: guarda che bello, sembra una di quelle finzioni fatte così bene da sembrare vere). Domanda: è la realtà che ha smesso di essere interessante o sono gli uomini che hanno smesso di guardarla per dedicarsi a simulacri da essi stessi creati?

27.11.08

17.11.08

L’ora delle tenebre e della vergogna


C’è ancora un modo e il più grave per non considerare l’enormità che la sentenza della Cassazione ha aperto nel nostro Paese. È certamente una tragedia di proporzioni colossali che si renda legittimo l’assassinio di una persona adulta ma debole ed indifesa. È una tragedia etica e sociale di proporzioni spaventose, ma soprattutto, e questo è il punto, è la fine della nostra civiltà italica.
Una civiltà che è durata quasi tremila anni e in cui si sono sintetizzati mirabilmente il genio filosofico della grecità; il diritto romano, fonte di ordine alla convivenza universale; l’irripetibile ed irriducibile annuncio della fede, rivelazione di Dio e salvezza dell’uomo; la grande esperienza della laicità come libertà di coscienza e di ricerca. La civiltà dell’uomo e per l’uomo, indisponibile a tutto, perché disponibile solo al Mistero. La persona umana, una, unica ed irripetibile, protagonista della sua propria storia e di tutta la storia dell’umanità.
Tutto questo non esiste più. Preparato da altri eventi che si sono dispiegati negli ultimi 40 anni e hanno progressivamente annullato l’identità e la dignità della persona, quest’ultimo tratto di penna di oscuri burocrati della Magistratura italiana cancella un’epoca grandiosa.
Finisce «l’Italietta», nata male e finita peggio: piccola e quasi insignificante provincia nel grande impero della sazietà e della disperazione.
Chi può e vuole, lavori da subito alla nascita di una nuova civiltà: dovrà necessariamente avere forme e modi nuovi, inizi più umili, ma in essa dovrà battere il cuore antico, che non è stato distrutto perché non può essere distrutto. Il cuore dell’uomo infatti è indistruttibile.
In questa impresa, del far nascere finalmente quella che già Giovanni Paolo II aveva definito la «civiltà della verità e dell’amore», il popolo cristiano saprà fare la sua parte. Ed è certo che avrà accanto moltissimi uomini di buona volontà.

+ Luigi Negri, Vescovo di San Marino - Montefeltro

5.11.08

Il padrone del mondo


Era complesso e semplice come la vita: semplice nell'essenza, complesso nella creatività. Ma la prova suprema della sua straordinaria missione era rivelata in quel messaggio immortale. Non si poteva aggiungere una sola parola a ciò che lui aveva generato: le linee direttive più divergenti, infatti, convergevano in lui, punto di partenza e punto d'arrivo. Nessuno ancora pensava se egli avrebbe dato o no prova della sua immortalità; sarebbe stato certamente positivo se la vita avesse rivelato in lui il suo sommo segreto: ma non era poi così necessario. Il suo spirito, infatti, riempiva il mondo: l'individuo non era più distinto dai suoi simili e la morte era da ritenersi come un increspamento che si produce qua e là sul placido mare.

Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo

16.10.08

Perchè nessuno ne parla?

Da www.corriere.it del 15 ottobre.


LECCO – Un cambiamento nella vita vegetativa di Eluana Englaro. Un «evento eccezionale» che potrebbe mettere in discussione la sua apparente immutabilità. Lo sostengono 25 associazioni di medici, avvocati, specialisti di stato vegetativo, oltre a familiari di pazienti, che hanno preso in esame la recente crisi emorragica che sabato scorso ha ridotto la donna in fin di vita. «Abbiamo scoperto che Eluana ha ripreso il ciclo mestruale dopo 14 anni di amenorrea», spiega Giuliano Dolce, neurologo, presidente di Vive, organizzazione che riunisce un gruppo di medici e giuristi. «Questo significa che l’ipofisi, una ghiandola importante alla base del cervello, ha ricominciato a funzionare. Non abbiamo mai osservato un caso simile. È indispensabile approfondire le cause per capire che cosa sta succedendo».


APPELLO - Questa, in generale, la riflessione, alla base dell’appello spedito lunedì alla Procura generale di Milano, firmato, oltre che da Vive, da Arco 92, associazione di parenti di persone in stato vegetativo, e dalla Federazione nazionale associazioni traumi cranici: «Sollecitiamo un nuovo intervento della magistratura sul caso Englaro», scrivono. «Alla luce di quanto avvenuto nei giorni scorsi, ci rivolgiamo al Procuratore generale della Repubblica di Milano affinché presenti senza indugio ricorso nel merito avverso il provvedimento della Corte d’appello per avere la stessa completamente disatteso i principi di diritto espressi dalla Cassazione, cui il giudice di rinvio avrebbe dovuto conformarsi». Lo scopo? Ulteriori accertamenti sullo stato vegetativo di Eluana; di fatto, cercare di impedire che venga applicato il decreto che autorizza il padre Beppino a interromperle alimentazione e idratazione artificiale.


PRECEDENTI - Non è la prima volta che esperti e familiari scendono in campo contro la sentenza Englaro. Risale allo scorso luglio un precedente appello rivolto sempre alla Procura generale di Milano. Il provvedimento venne impugnato in agosto con richiesta di sospensiva alla Corte di cassazione. La decisione è fissata per l’11 novembre. Sulla possibilità di un nuovo ricorso è certa Rosaria Elefante, giurista esperta in bioetica, del gruppo Vive: «Non ci sono dubbi, sono ancora in corso i termini perché la Procura generale possa muoversi con un ricorso nel merito». Sul fronte opposto l’avvocato Angiolini: «La Procura ha già esaurito il diritto di proporre ricorso, ora non resta che aspettare la decisione della Cassazione».


Grazia Maria Mottola

12.10.08

Le Nozze di Figaro - Teatro alla Scala 11/10/08


CHERUBINO:


Voi che sapete che cosa è amor,

donne, vedete s'io l'ho nel cor.

Quello ch'io provo vi ridirò,

è per me nuovo, capir nol so.


Sento un affetto pien di desir,

ch'ora è diletto, ch'ora è martir.

Gelo e poi sento l'alma avvampar,

e in un momento torno a gelar.


Ricerco un bene fuori di me,

non so chi'l tiene, non so cos'è.

Sospiro e gemo senza voler,

palpito e tremo senza saper.


Non trovo pace notte né dì,

ma pur mi piace languir così.

Voi che sapete che cosa è amor,

donne, vedete s'io l'ho nel cor.


Lorenzo Da Ponte, Le Nozze di Figaro, scena II, atto II


9.10.08

Facebook: amici per sempre.


Dopo aver letto l'articolo di Annalena sul quel diabolico aggeggio chiamato Facebook, mi sono armato di buona volontà e ho dato l'estremo saluto ai miei 503 amici virtuali. Dopo aver chiuso l'account è comparso però questo strano mesaggio: "Il tuo account è stato disattivato. Per riattivarlo accedi normalmente e ti invieremo una e-mail di riattivazione. Torna presto. Il Team di Facebook." Morale della favola: ho perso 503 amici virtuali, ma ho trovato un gruppo di sconosciuti altrettanto virtuali che sanno tutto di me e non vedono l'ora che torni a trovarli.

1.10.08

A proposito di testamento biologico

"Mantenere le promesse fatte ai morti, o a chiunque altro, è un ottimo proposito. Ma comincio a capire che 'il rispetto per le volontà dei defunti' è una trappola. Ieri mi sono frenato appena in tempo mentre stavo per dire, a proposito di non so che sciocchezza: 'A H. non sarebbe piaciuto'. E' un'ingiustizia verso gli altri. Presto userei 'quello che sarebbe piaciuto a H.' come strumento di tirannia domestica e i presunti gusti di H. diventerebbero una maschera, sempre più trasparente, dei miei."

C.S. Lewis, Diario di un dolore.